Per la prima volta lo fa a reti unificate, ovvero insieme ad Ismea e Unione Italiana Vini, unendo forze e competenze con l’obiettivo di fornire un quadro ancor più completo e dettagliato sulle stime vendemmiali e offrire agli enologi, alle imprese italiane e alle amministrazioni dati fondamentali nel definire politiche e azioni da mettere in campo.
Come sempre la relazione non si limita a dare un giudizio generale sulla qualità e quantità della campagna in corso, ma analizza nei dettagli l’andamento dell’annata dal punto di vista climatico, agronomico e fitosanitario, giustificando prima in termini generali poi regionali il perché dei risultati di previsione.
In sintesi, la produzione è stimata in 46 milioni di ettolitri, -16% rispetto all’annata record del 2018, quando erano stati sfiorati i 55 milioni di ettolitri. La qualità è buona su tutto il territorio nazionale.
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