di Alfonso Germinario
Per decenni, l’agricoltura ha inseguito l’efficienza, trasformando il suolo in una risorsa da sfruttare. Oggi, di fronte alla crisi climatica e all’erosione incalzante, il mondo agricolo è chiamato a un cambio di rotta: non basta “sostenere”, occorre “rigenerare”.
È questo il cuore palpitante dell’agricoltura rigenerativa, un approccio produttivo che va ben oltre la semplice riduzione dell’impatto ambientale. Mira invece a migliorare attivamente la salute del suolo, la biodiversità e gli ecosistemi nel loro complesso. L’obiettivo non è solo salvare il pianeta, ma farlo in modo significativo e misurabile, garantendo al contempo la redditività per gli agricoltori.
Un’esperienza Pugliese: Morasinsi
Questa rivoluzione non è solo teoria, ma una pratica già in campo. Un recente incontro promosso dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), organismo dell’Unione Europea, ha acceso i riflettori proprio su un esempio italiano di preziosità.
Presso l’azienda agricola Morasinsi, situata in Contrada Sferracavallo, ai piedi della Murgia nel territorio di Minervino Murge, si è tenuto un focus sulle potenzialità di questo nuovo modello.
L’azienda di Manfred Geier è infatti impegnata, con il supporto di EIT Food, in un concreto percorso di rinnovamento. Morasinsi sta sperimentando sulla propria pelle un tipo di agricoltura che rifiuta l’interferenza pesante della tradizione convenzionale per abbracciare uno sguardo aperto sulla natura, sull’ambiente e sulla biodiversità.
Qual è la differenza basilare? Se l’agricoltura tradizionale si limita a ridurre i danni, il modello rigenerativo si pone come forza positiva.
Il principio è semplice ma elevato: un suolo sano è un ecosistema autogenerante.
Attraverso tecniche che minimizzano la lavorazione del terreno (riducendo l’aratura), che mantengono il suolo coperto e che favoriscono la vegetazione spontanea, il terreno acquisisce una capacità eccezionale:
- Sequestro del Carbonio: il suolo diventa un vero e proprio “magazzino” di CO2, contribuendo a mitigare attivamente il cambiamento climatico.
- Resilienza Idrica: La maggiore sostanza organica trasforma il terreno in una spugna gigante, migliorando la ritenzione idrica e rendendo le colture più resistenti a siccità e piogge intense.
L’esperienza di aziende come Morasinsi dimostra che questo ritorno alle origini, supportato dalla ricerca e dall’innovazione europea, è la strada principale per un futuro in cui produrre con rispetto non è un’utopia, ma un obiettivo concreto.