Dirigente agricolo di lungo corso, da anni è impegnato in prima linea nella Confederazione nazionale dei produttori agricoli guidata dal pugliese Tommaso Battista
di Maurizio Marangelli
E’ in Puglia la roccaforte della Copagri. La Confederazione dei Produttori Agricoli ha nella nostra regione il maggior numero di aziende agricole e associati seguiti e assistiti. Non a caso da alcuni anni il presidente nazionale della Copagri è un pugliese, Tommaso Battista, protagonista del radicamento costruito negli anni che ha portato la Copagri ad essere voce autorevole e rispettata sui diversi tavoli istituzionali a tutti i livelli. Ed è proprio dal rapporto con il territorio che vuol ripartire il neo presidente provinciale della Copagri Bari-Bat , il putignanese Matteo Campanella. Dirigente agricolo di lungo corso con una vasta esperienza, in Copagri da anni si è sempre occupato soprattutto del settore zootecnico e lattiero-caseario.
Quale sarà la sua priorità?
Innanzitutto l’ascolto e il contatto continuo con le nostre sedi in tutti i 51 comuni delle due province Bari-Bat. E’ da qui che bisogna ripartire per non dimenticare la principale missione di una organizzazione sindacale oggi sempre più in crisi di rappresentatività mentre dovrebbe essere sempre e davvero la voce degli agricoltori, ma se non si è vicini, presenti sul territorio diventa una missione impossibile. Quindi, la prima cosa a cui dedicherò gli sforzi iniziali sarà proprio il rapporto costante con le sedi comunali anche per incrementare gli associati.
I problemi del mondo agricolo sono tanti e quasi sempre gli stessi da anni, spesso irrisolti. Attualmente l’emergenza è rappresentata dalla siccità, dalla mancanza di acqua, e dalla crisi del Consorzio di Bonifica la cui riforma non decolla.
La mancanza di acqua per la nostra terrà è ultrasecolare. Oggi paghiamo non solo le conseguenze del cambiamento climatico ma soprattutto la mancata soluzione di problemi atavici come la manutenzione delle dighe, la mancata realizzazione di opere di collegamento e adduzione. Prima di parlare dei dissalatori non si è fatto nulla per ridurre le perdite di acqua nella rete di distribuzione che resta un colabrodo. E poi da quanti anni sentiamo parlare di riutilizzo delle acque reflue per l’uso irriguo? Quanto al Consorzio di Bonifica la Copagri ha dimostrato grande senso di responsabilità rinunciando all’incarico di sub commissario per la impossibilità di svolgere il proprio ruolo. Come si può pensare di lasciare la gestione alle associazioni agricole con 160 milioni di euro di debiti pregressi? La politica in Puglia è chiamata a risolvere definitivamente la questione.
Il mondo agricolo si sente penalizzato dalle nuove politiche green dell’Unione Europea. Cosa propone la Copagri?
La nostra organizzazione, col presidente nazionale Battista, è fortemente impegnata nel confronto con Palazzo Chigi e Bruxelles per sostenere il settore agricolo specie per migliorare la Pac ma gli obiettivi di tutela della biodiversità e di uso sostenibile del suolo sono comuni agricoltori, i primi veri guardiani dell’ambiente, e per questo siamo favorevoli all’agrivoltaico che andrebbe incentivato.