Con la chiusura dei ristoranti sono venuti meno anche gli acquisti del pescato
di Michele Peragine
Ormai da giorni i pescherecci sono attraccati alla banchina nelle varie località marinare della Puglia pur non essendo interessate dal provvedimento del Governo che blocca alcune attività per il Coronavirus.
Il comparto della pesca ha deciso di fermarsi da solo dato gli ordinativi sono crollati. Le ultime pescate sono rimaste invendute.
Sono 1400 i natanti per la nostra regione. 550 per lo strascico, gli altri per la piccola pesca, 3500 gli addetti che diventano 10 mila con l’indotto.
Il valore del pescato supera i 200 milioni di euro, il 20% del dato nazionale. Ora il comparto attende le determinazioni del governo.
Angelo Petruzzella di Alleanza Cooperative: ” I lavoratori che sono fermi dovrebbero rientrare nella cassa integrazione che il governo approverà e che dovrebbe coinvolgere le società di pesca”.
Un’altra misura legata alla modifica dei regolamenti europei dovrebbe essere il fermo dell’attività per l’emergenza Coronavirus, una sorta di fermo biologico che si tiene in estate con le stesse modalità. Bisogna ora organizzarsi per l’immediato.
“Stiamo organizzando delle comunità di consumatori per mantenere vivo il commercio”.