di Michele Peragine
I riflettori si accenderanno a fine ottobre: Bari ospiterà Luv, prima fiera dell’uva da tavola. Una manifestazione internazionale dedicata ad uno dei simboli dell’agroalimentare della Puglia, regione leader in Italia che occupa il terzo posto nella classifica mondiale dopo Cina e India.
Se di 1 milione di tonnellate e’ la produzione nazionale, quasi il 70 per cento e’ pugliese, con la Sicilia a detenere la parte rimanente.
Nei due poli del SudEst Barese e del Tarantino sono 25 mila gli ettari dedicati mentre il valore economico stimato supera i 100 milioni di euro.
Per tre giorni (dal 23 al 25) il quartiere fieristico del capoluogo sarà il “cuore” dello specifico comparto, ospitando attività convegnistiche ed espositive arricchite da visite nel territorio.
“Insieme al confronto tra i diversi operatori – dice Mirko Sgaramella, coordinatore di Fruit Logistic che promuove la rassegna – Luv favorira’ riflessioni per programmare il futuro in presenza di importanti cambiamenti”.
In particolare, il settore ha bisogno di una nuova visione di sviluppo. E cosi diventano indispensabili approfondimenti legati alle innovazioni varietali, ai costi di produzione, alle crescenti difficoltà di reperimento di manodopera, alle tendenze di mercato. Senza trascurare temi come eticità e sostenibilità.
“Luv e’ un evento che vuole coinvolgere l’intera filiera dell’uva da tavola, tutte le figure che la comprendono nelle diverse fasi, sino a quella finale” commenta Giacomo Suglia, presidente nazionale di Apeo, (Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli), tra i tanti partner della rassegna, presentata a Bari presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
La larga adesione di enti e associazioni (Comuni, Cut, Alis, Gal SudEst Barese, Copagri) e’ significativa riguardo all’interesse che l’evento sta creando. Un primo esempio concreto e mirato di ulteriore valorizzazione del nostro patrimonio e del ruolo che la Puglia con convinzione deve svolgere quando l’Agroalimentare e’ protagonista.