Disseccamenti su olivo causati da Neofusicoccum mediterraneum in agro di Mesagne nell’estate 2019.
Non bastava la Xylella fastidiosa. Un nuovo flagello sta per abbattersi sulla nostra olivicoltura, un fungo patogeno che in altre parti del mondo colpisce anche piante di altro tipo.
“Si tratta di Neofusicoccum mediterraneum – dice Marco Scortichini, Dirigente di Ricerca del CREA – un fungo polifago, diffuso da tempo su olivo in Spagna, Tunisia e California dove provoca estesi e severi disseccamenti dei rami e delle branche, portando, in breve tempo, alla morte dell’albero. La sua notevole virulenza è testimoniata dal fatto che, nelle prove di patogenicità che si effettuano durante gli studi, le piante di olivo inoculate disseccano nel breve volgere di qualche settimana. Da notare che, a dispetto del nome, il fungo è presente, oltreché in California, anche a Sri Lanka su Mango. Inoltre, sempre in Spagna, il fungo è responsabile di notevoli disseccamenti anche a carico della Vite, mentre in California attacca anche il Noce. In Italia è presente in Sardegna su alberature di Eucalipto
É stato rinvenuto anche in Puglia? E dove?
Dai sopralluoghi effettuati finora, sintomi attribuibili al fungo sono rilevabili in alcuni oliveti salentini presenti in un arco di territorio che va dallo Ionio all’Adriatico (province di Taranto, Lecce e Brindisi). Tuttavia, le indagini vanno allargate in modo da consentire ulteriori approfondimenti per valutare l’incidenza del patogeno nel territorio. Lo stesso fungo, peraltro, era già stato segnalato occasionalmente nel Salento nel 2008, a carico delle drupe di oliva.
Rami e foglie colpite da Neofusicoccum mediterraneum. Da notare come le foglie presentano aree necrotiche marginali di colore bruno-rossiccio. Tali alterazioni non sono, solitamente, rinvenibili in alberi colpiti da Xylella fastidiosa.
I sintomi causati dal fungo sembrano molto simili, se non identici, a quelli causati dalla Xylella fastidiosa.
E’ vero. Se si arriva ad uno stadio terminale dei disseccamenti, allorché foglie, rami e branche risultano avvizziti, il sintomo è facilmente confondibile con i noti disseccamenti imputabili a Xylella fastidiosa. Tuttavia, all’inizio della manifestazione sintomatologica, le foglie dei rami infettati dal fungo mostrano sintomi diversi da quelli indotti solitamente da Xylella. Nel caso del fungo, infatti, si osservano ai margini delle foglie delle aree necrotiche colore bruno-rossiccio, non presenti nel caso di Xylella. Inoltre, l’apice delle foglie non appare coinvolto da avvizzimento. Infine, i tessuti legnosi dei rami e delle giovani branche appaiono estesamente imbruniti per la presenza del fungo. Sono state proprio queste differenze sintomatologiche a farci presupporre la presenza di un altro agente patogeno negli alberi di olivo e, conseguentemente, a far intraprender lo studio pubblicato.
Il fungo potrebbe essere presente nel Salento da molto tempo ?
È possibile. Il fatto che sia stato già rinvenuto nel Salento nel 2008, in una indagine che ha riguardato solo la presenza di funghi patogeni per le drupe di olivo, lascia presupporre che il fungo potesse essere presente anche nei tessuti legnosi dell’albero. I funghi del genere Neofusicoccum, infatti, solitamente svolgono il loro ciclo infettivo a carico delle strutture legnose delle piante.
Come si diffonde il fungo negli oliveti ?
Il genere Neofusicoccum è trasmissibile nelle specie arboree attraverso le operazioni di potatura mediante l’utilizzo di attrezzi (forbici, seghe) che vengono a contatto con il legno di un albero infetto trasportando, così, il fungo in un’altra pianta. In alcune situazioni salentine è stato osservato che oliveti secolari non potati adiacenti ad impianti giovani potati, non mostravano disseccamenti che, al contrario, erano presenti nei giovani oliveti potati in precedenza. Con la stesse modalità di attrezzature infette, anche la spollonatura può diffondere il patogeno. Inoltre, le spore del fungo possono essere trasportate e diffuse nell’ambiente mediante la pioggia. Quest’ultima possibilità di trasmissione, inoltre, potrebbe consentire la colonizzazione delle ferite provocate durante le operazioni di potatura.
Ci sono altre situazioni che favoriscono la presenza e la diffusione del fungo ?
Nello studio abbiamo evidenziato che l’isolato di Neofusicoccum mediterraneum studiato sopravvive a lungo anche con una temperatura di 50°C. Questa prerogativa lo rende, quindi, resistente anche nei confronti delle ormai caldissime estati mediterranee.
Marco Scortichini Dirigente di Ricerca del CREA.
Cosa si potrebbe fare per contrastare questa malattia ?
Sicuramente grande attenzione va posta durante le operazioni di potatura. In un oliveto che presenta disseccamenti, gli alberi sintomatici vanno potati per ultimi. Inoltre, gli attrezzi di potatura vanno disinfettati con appositi prodotti ogni volta che hanno terminato di potare un albero e, quindi, prima di procedere con il successivo. Quest’ultima accortezza e di particolare importanza per evitare l’ulteriore eventuale diffusione del fungo. Stiamo anche verificando quali siano i prodotti più efficaci per contenere il fungo negli oliveti.