A Bari la manifestazione della Uila Puglia sull’immigrazione
Vincere la paura dello straniero. È’ questo il nuovo sforzo, tutto culturale, sul fronte dell’immigrazione messo in campo dalla Uila, il sindacato dei lavoratori del settore agricolo e agroalimentare della Uil che ha presentato all’università di Bari la nuova iniziativa editoriale della Fondazione Argentina. Si tratta del volume “Partire è breve, arrivare è lungo” che contiene cinque racconti dall’altra parte del mare di altrettante donne immigrate nel nostro paese accomunate nel viaggio dall’abbandono della propria terra fino all’affermazione nel lavoro. Alla manifestazione, presieduta dal segretario regionale della Uila Puglia Pietro Buongiorno, sono intervenuti il rettore dell’ateneo barese Uricchio, la responsabile nazionale della Uila per le politiche migratorie Maria Laurenza, l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, il responsabile della Regione Puglia delle politiche per le migrazioni Stefano Fumarlo e la responsabile del centro di servizio di Ateneo per l’apprendimento dell’Università di Bari.
“La vera integrazione – ha detto l’assessore Leo – passa anche dall’inserimento degli immigrati in tutti i settori per dare valore a queste persone che hanno anche tanto da insegnare e la Regione Puglia sta lavorando in questo senso per cercare di dare loro dignità”.
Momento toccante la testimonianza di una delle autrici, la bosniaca Elvira Mujcic che nel racconto “Le scarpe degli altri” mette in risalto l’interazione come valore da perseguire per annullare le diversità. L’assenza di una vera politica per l’immigrazione che non faccia disperdere il patrimonio anche culturale di queste persone è stata sottolineata nelle conclusioni dal segretario generale nazionale della Uila. “Abbiamo lavorato molto sul versante contrattuale andando a cogliere quelle che erano le esigenze principali degli immigrati ma – ha dichiarato Stefano Mantegazza – c’è anche la necessità di una risposta politica perché il rischio di una guerra tra poveri oggi è ancora più forte e la conoscenza di queste persone, dei loro percorsi, ci aiuta invece a superare le diffidenze e le paure e a creare le giuste integrazioni”.